venerdì 5 luglio 2013

Il circo e la dignità negata

Ho sempre avuto una forte avversione nei confronti del circo. Da bambina, quando i circensi  arrivavano in paese, con i loro tendoni colorati e i camion, la prima cosa che avvertivo, era il forte odore di reclusione e sofferenza. A noi ragazzini volevano far credere che gli spettacoli fossero dei giochi in cui tutti, animali compresi, erano coinvolti in un lavoro divertente, piacevole, ma i più scaltri di noi, già allora avevano capito che nulla di ciò che accadeva dentro quei tendoni, era tutto così luccicante e splendente, ciò che brillava erano solo i costumi pieni di pailettes delle trapezziste.

Mi assaliva un forte senso di angoscia al solo pensiero di vedere prendere a frustate cavalli, leoni ed elefanti da ammaestratori inappagati, i cui falsi sorrisi altro non erano che lo specchio di un delirio di onnipotenza che li portava a scaricare la loro repressione su quelle povere creature strappate al loro ambiente naturale.
Ancora oggi sto male quando li vedo passare e mi fa molta rabbia pensare che ancora esista la pratica di usare gli animali nei circhi e di schiavizzarli come se fossero oggetti e non esseri senzienti, capaci di decidere e di provare sentimenti, emozioni, rabbia, tristezza, dolore, amore!

Gli animali dei circhi non hanno nulla in comune con i loro simili che vivono in natura: completamente snaturalizzati, privati nel modo più violento delle loro esigenze biologiche ed etologiche, ridotti ad automi e ridicolizzati per il nostro divertimento, conoscono solo la tristezza e il terrore.
Le condizioni di detenzione nei circhi sono pessime: gabbie troppo piccole in cui gli animali spesso non riescono neppure a stare eretti, condizioni igieniche scarse o nulle, poca luce e frequenti spostamenti su lunghi percorsi. Ogni giorno sono costretti a compiere gli stessi identici movimenti all’interno di spazi ridottissimi.
Gli animali vengono mortificati in tutti modi per essere assoggettati alla volontà dell’uomo. Dietro gli esercizi dello spettacolo circense si nascondono mesi di privazioni, maltrattamenti e sofferenze. Parliamo di percosse, privazione di acqua e di cibo!
Per fortuna la crescente sensibilità di cittadini, che lo considerano una manifestazione di violenza, sta portando tali spettacoli ad un costante declino, ma ciò non significa che non bisogna continuare a lottare per i nostri fratelli maltrattati che ancora subiscono, nonostante tutto.


Gli animali più diffusi nei circhi sono: leoni, tigri, elefanti, cavalli. Ma ci sono anche animali come: dromedari, zebre, canguri, rettili, pappagalli, gorilla scimpanzé, foche e addirittura squali e pinguini.
L’importazione di questi animali è vietata dalla Convenzione di Washington, eppure continuano ad essere importati illegalmente. Inoltre i circhi sono esenti dalla legge che dal 1996 vieta in Italia la detenzione di animali come le tigri, appartenenti alla lista della fauna pericolosa!

Insomma, quando ero piccola pensavo che quando sarei diventata grande, non sarebbe più esistito il circo che sfrutta gli animali ed invece, a distanza di anni, sono ancora qui a parlarne, scioccata e inorridita. Solo se nessuno darà soldi a questi circhi pagando il biglietto per questi spettacoli di violenza sarà possibile trasformare tutti i circhi in qualcosa di davvero bello, che mette in mostra la bravura degli artisti e non la sofferenza degli animali!

Per un orso non è naturale ballare! Per un elefante non è naturale mantenere il proprio peso (diverse tonnellate) sulle sole zampe posteriori! Per le tigri e i leoni non è naturale saltare attraverso un cerchio infuocato! Non è naturale stare in gabbia o incatenati!

Obbligati  con le botte, le bastonate, la frusta, a fare "esercizi" pericolosi e non naturali, questi animali impazziscono per la tristezza e la disperazione.

Il circo uccide la loro dignità e la libertà. Se ami e rispetti gli animali, non andare al circo!
Vegana Verde Smeraldo



Addestramento elefantino



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