Alcuni ricordi dell'infanzia, come capita a tutti, si sbiadiscono andando avanti con gli anni; altri, invece, chissà perché, rimangono così vivi nella mente che sembrano appena accaduti. Il mio è quello di un coniglio che piange, di un coniglio a testa in giù, di un coniglio che, e non capivo proprio perché, i miei avevano appeso a testa in giù, là, fuori dal balcone, che piangeva lacrime rosse, lacrime di sangue ... capii più tardi. Uno di quei ricordi che ti segnano per sempre la pelle, le cui immagini, gli occhi, non riescono a dimenticare. Una fragile creatura indifesa che doveva adornare la tavola di una famiglia in festa. Per me fu un lutto. Da lì decisi che non avrei mai mangiato un coniglio.
Ancora non sapevo neanche cosa significasse la parola "vegan", figuriamoci, avrò avuto 5 o 6 anni. Ma il mio cuore si, lui conosceva il significato profondo di un sentimento a cui non riuscivo ancor a dare un nome ma che, in futuro, avrebbe trasformato la mia vita in un viaggio stupendo.
Vi presento i miei dolcissimi angioletti: Mila, la femminuccia bianca e nera, 5 anni e Ian, il maschietto, 1 anno e mezzo.
Vi saluto Mie Dolcissime Creature, Vostra Vegana Verde Smeraldo
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