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(Foto di Tommaso Ausili) |
“Al mattatoio volevo capire da vicino come avveniva l’uccisione delle bestie, perchè il solo pensarci mi metteva tristezza. Al maiale io sapevo che tagliavano la gola, ho visto invece che lo colpiscono alla tempia, in fronte, qui, con una rivoltella e allora stramazzavano al suolo; gli tiravano su le gambe con un colpo e poi… tan! Ma non è questo che mi ha messo paura.
Da sopra buttavano giù i maiali, si vede nelle fotografie; dal camioncino che avevano scivolavano giù, così. Li vedevo da dove stavo a fotografare. I maiali, poverini, si mettevano, se questo è il muro, con la testa a ventaglio , così: qui c’era la testa di uno, qui la testa di un altro, come un ventaglio… E gridavano, con una tale forza! Questo fatto mi ha messo un tale male dentro l’anima che ho preso e sono fuggito subito, di corsa.
Mi sembrava che capissero proprio. Capiscono: un uomo con un bastone e una grossa corda non riusciva a tenere ferma una mucca che stavano portando dentro per ucciderla; per fortuna era legata con la corda, perchè se no sarebbe fuggita! Mica ce la facevano a tenerla! Solo dopo è riuscito a darle una legata; c’erano dei pali di ferro, l’ha legata lì. Non ci riusciva perchè lo senti che loro sanno che le uccidono. Gridano proprio, non vogliono. Quello dei maiali era proprio un grido… Sai quando i bambini piccoli tutto ad un tratto si mettono a piangere? Mi ha fatto così male il cuore che ho preso e ho detto: basta, vado via, non voglio saperne più niente.
Potevo ritornare, conoscevo chi ci lavorava, avevo il permesso, ma non sono tornato più, non ne ho più avuto il coraggio.”
(Dalla lunga conversazione di Mario Giacomelli con Simona Guerra)
(Foto di Tommaso Ausili)
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(Foto di Tommaso Ausili) |
Mie Splendide Creature mi auguro che abbia colpito i vostri cuori e toccato la vostra anima.
Vi aspetto su
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Namasté
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